Red Dead Redemption è il gioco del 2010 realizzato da Rockstar Games, il team di sviluppatori già noto per la saga di Grand Theft Auto (GTA).
Ambientato nel vecchio west, non ci sono grattacieli, supercar e armi moderne, ma pianure sconfinate, cavalli e fucili da caccia. Passerete il tempo a cavalcare tra pistoleri e mandriani attraverso i territori americani, scoprendo le vicende della vita di John Marston, uno dei personaggi più carismatici dei videogiochi degli ultimi anni.
La storia
E’ proprio la storia del protagonista uno dei punti forti di Red Dead Redemption: il gioco non si limita a fornire missioni da compiere, ma porta il giocatore a scoprire il passato del personaggio attraverso i tanti dialoghi e le cutscene che intervallano le sequenze di azione.
Una cosa fondamentale da sapere è che il gioco non è doppiato: ci sono i sottotitoli in italiano, ma la Rockstar Games non ha voluto (come per altri suoi titoli) che l’atmofera originale potesse venire rovinata da doppiaggi approssimativi. Qualcuno potrebbe non apprezzare, ma a mio parere questo è l’unico modo per vivere il gioco così come è stato pensato dai suoi creatori: ci sono infatti accenti di origine inglese, irlandese, per non parlare dei nativi americani e della parte in Messico con i rivoluzionari, tutte sfumature che caratterizzano il gioco e che non possono essere modificate senza stravolgere l’atmosfera.
John Marston vi porterà a scoprire il suo passato, e vi dirò solo questo per non rovinarvi eventuali sorprese. Vi basti sapere che la storia scorre molto bene ma soprattutto è coinvolgente: arriverete a provare rispetto per il protagonista e per le sue scelte, con un fondo di amarezza che caratterizza tutta la vicenda e che in certi momenti prenderà il sopravvento. Non esistono supereroi invincibili, lo stesso John ha le sue debolezze e ve ne renderete conto fin dall’inizio.
In certi frangenti il protagonista apparirà solo una pedina, in altri un piccolo individuo nel mezzo di una vicenda più grande di lui: nella parte del gioco ambientata in Messico ad esempio si troverà ad essere solo uno spettatore con ben poche carte da giocare per ottenere ciò che vuole.
Il gioco e il gameplay
Dal punto di vista del gioco la Rockstar games ci ha abituato fin troppo bene, e anche questa volta non ha deluso. Le missioni che compongono la storia principale sono tante e nonostante l’apparenza molto varie; per i fanatici esistono poi una serie di missioni secondarie assegnate da sconosciuti che vi chiederanno le cose più impensabili.
La durata del gioco cambia molto a seconda di quanto tempo perderete nelle quest non fondamentali, ma sappiate che trascurarle vi toglierà parte del divertimento. Sono presenti anche le cosiddette sfide ambientali che vi consentiranno di migliorare la vostra fama:
- predatore
- cacciatore d’erbe
- tiratore scelto
- cacciatore di tesori
Io non ho finito il gioco al 100%, ma a parte la noiosa raccolta di erbe le altre sono tutte sfide che ai livelli più avanzati vi daranno del filo da torcere. Se volete sbloccare l’obiettivo Uomo della frontiera (livello leggendario in una sfida ambientale), la prova più facile da portare a termine è quella del cacciatore di tesori: l’importante è imparare a guardarvi intorno e a riconoscere i luoghi che attraversate.
Le armi sono tante e tutte con caratteristiche diverse: ci sono pistole veloci, altre con caricatori enormi, così come fucili di precisione e doppiette. Troverete l’arma che fa per voi in poco tempo.
Una nota anche sui numerosi giochi presenti all’interno delle varie location: potrete partecipare a partite di poker e black jack, ma anche a dadi bugiardi (che adoro), cinque dita e braccio di ferro. Certo, non trascorrerete le ore sui tavoli da gioco, ma sono varianti sul tema molto ben fatte.
Il Multiplayer
Esiste anche un’ampia parte dedicata al multiplayer online, e Red Dead Redemption può essere sperimentato a fondo solo giocando anche in questa modalità. Non solo potrete andare a caccia con un gruppo di altri giocatori, ma potrete partecipare a missioni in cooperativa per conquistare fortini e zone in mano ai banditi così come esplorare liberamente il mondo di gioco.
La parte più bella che ho sperimentato fino ad ora però è quella delle sparatorie in città: da soli o a squadre, vi troverete a combattere in una sorta di deathmatch. Nel momento in cui scrivo sono ancora ad un livello basso di esperienza, ma la cosa più difficile è poter contare inizialmente su armi assegnate casualmente. Troverete pistole e fucili (così come dinamite, bottiglie incendiarie e munizioni) in giro per la mappa, ma finché non riuscirete ad impugnare la vostra arma preferita dovrete difendervi con quello che avete.
Fantastica la trovata iniziale di ogni sparatoria: invece del classico inizio partita con tutti i giocatori in un punto diverso, lo scontro comincia sempre con uno “stallo”: tutti contro tutti, al momento di estrarre l’arma dovrete cercare di rimanere in piedi mentre gli altri giocatori cadranno intorno a voi. Dopo questo scontro, inizia il deathmatch vero e proprio, e se siete sopravvissuti avrete la migliore posizione iniziale.
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Giudizio finale
Esistono difetti in Red Dead Redemption? Difficile trovarli: è un titolo immenso, che se giocato fino in fondo vi occuperà per decine e decine di ore. Il multiplayer fa storia a sè, e introduce vari fattori che portano il gioco a cambiare forma e diventare più frenetico.
Forse qualcuno potrebbe trovare il protagonista troppo “vulnerabile”, ma per una volta non lo vedo come un difetto, anzi è una variazione sul tema interessante. Se siete attratti dall’ambientazione, vi piacciono le avventure, avete amici con cui giocare in multiplayer ed avete sempre sognato di controllare una gatling per falciare i nemici, Red Dead Redemption è il gioco che fa per voi. Non lasciatevelo scappare.