Succede che una sera vai a vedere a teatro un concerto di Morgan, e lentamente ti rendi conto che quello a cui stai assistendo è probabilmente la sua peggiore performance.
La voce non c’è, regna l’improvvisazione ed a tratti è stato veramente noioso: personalmente salvo solo un paio di brani pescati dal repertorio dei Bluvertigo ed altrettante cover.
Questo è più o meno l’effetto che mi ha fatto il concerto al Politeama di Prato: mi dispiace doverlo ammettere. Qualcosa di buono però c’è, perchè con Morgan può capitare di scoprire canzoni mai sentite prima, il che è sempre positivo.
A me è successo con “Il gioco del cavallo a dondolo”, canzone di Roberto De Simone che ho ritrovato dopo un pò di ricerche su Google, grazie alle poche parole del testo che mi ricordavo.
Su YouTube ho trovato anche questo video: si vede male, si sente peggio, ma è meglio di niente:
Una nota finale per Alabama Song (Whiskey Bar): esiste un’orrenda cover di Bowie del ’78, ma Morgan è riuscito a fare ancora peggio.
Commenti
2 risposte a “Morgan e il gioco del cavallo a dondolo”
succede a volte che regali i biglietti e poi esci pensando che il momento migliore è stato quando ha scherzato su “romagna mia” :-/
Strano, io invece avevo sentito che quella al Politeama Prato fosse stata una buona esibizione… e vabbé, le serate ‘no’ capitano, ti rifarai :)