Che Milk fosse un bel film era facile aspettarselo. Un cast di tutto rispetto con Sean Penn probabile Oscar già era garanzia di qualità. Se poi si aggiunge un regista come Gus Van Sant, per me era d’obbligo andare al cinema a vederlo.
Si parla di diritti dei gay, ma intorno alla lotta politica e alla questione storica c’è ben altro. Viene descritto bene in una recensione che ho letto su Memorie di un giovane cinefilo, con cui condivido pienamente le conclusioni:
[..] ci sono cose di un film che puoi sapere solo guardandolo, il film. E allora ti rendi conto che Milk è bellissimo per come si pone di fronte alla storia (e alla Storia), e ai limiti e ai rischi stessi di un film del genere. Gus Van Sant non ha abdicato, almeno non del tutto, a un cinema piatto e tradizionale come quello che è uso applicare ai biopic statunitensi. La sua regia è ancora vigile, attenta, e più umile, capace di utilizzare la bravura tecnica (eccome) a servizio della narrazione, di nascondere i piani-sequenza dietro l’intimità di un gesto d’amore. [..]
Se vi interessa l’argomento trattato e se non siete allergici ai registi alternativi, andate a vedere Milk, merita davvero. In fondo ci sarà un motivo se è stato candidato ad 8 premi Oscar.