I Have No Mouth, and I Must Scream è un racconto breve di Harlan Ellison, vincitore del premio Hugo nel 1968. Ma questo post non è nato per parlare (solo) di questo racconto o del suo autore: mi è venuta voglia di scrivere perchè ho appena finito l’omonimo videogioco del 1995.
Quindi, ricominciamo.
I Have No Mouth, and I Must Scream è un’avventura grafica uscita nel 1995 per PC, e disponibile oggi su Steam per tutte le principali piattaforme. L’avevo comprato in saldo il 29 novembre 2013, ed era rimasto fino a queste vacanze natalizie a prendere la polvere virtuale del mio backlog.
Qualcosa però è successo, e forse con la complicità dell’atmosfera natalizia mi sono deciso ad installare e giocare questo titolo che parla di pene inconfessabili e torture senza fine.
Nel corso dell’avventura vi ritroverete a vestire i panni di cinque personaggi: Ted, Benny, Nimdok, Gorrister ed Ellen. Sono stati imprigionati da un supercomputer chiamato AM che ha distrutto l’intera umanità salvando solo loro cinque, e da 109 anni sono tenuti in vita solo per essere torturati. Ognuno di loro ha un punto debole, e l’obiettivo di AM è proprio insistere su quello nel corso di cinque avventure metaforiche diverse.
L’obiettivo del giocatore è sventare il piano della macchina, compiere le scelte giuste per provare che l’uomo è superiore, e dare ai personaggi la possibilità di redimersi.
Un’avventura leggera e spensierata, vero?
Il gioco
Come potrete immaginare, il punto forte del gioco è proprio la storia. Mi è piaciuto giocarlo e scoprire le molteplici varianti dell’avventura, anche se di tanto in tanto ho seguito dei walkthrough per superare i problemi che vi racconterò tra poco.
Ricordate sempre che si tratta di un’avventura grafica anni ’90, e come molte altre avventure di quel periodo non è esente da difetti. Il problema principale è che è possibile fare delle scelte sbagliate, comunque procedendo nella storia. Questo porta ad accorgersi troppo tardi degli errori, addirittura nella parte conclusiva dopo varie ore di gioco.
È stata prevista una soluzione (forse meglio definirla una pezza), che almeno nella prima parte del gioco fa ricominciare l’avventura di ogni personaggio se sono state fatte delle scelte veramente sbagliate, ma se volete arrivare al finale perfetto l’unico modo è salvare spesso, ovviamente su file diversi.
A voi la scelta: io ho ritenuto giusto integrare ogni tanto l’avventura libera con le guide online per superare la frustrazione ed arrivare alla fine. In questo modo ho impiegato circa 7-8 ore per completare l’avventura, che probabilmente è possibile finire in 4-5 ore se giocata seguendo i walkthrough senza farsi troppe domande.
Meritava? Sì, soprattutto se vi piace il genere.
Il racconto
Sono stato talmente colpito dal gioco che prima ancora di finirlo sono andato a cercare il racconto. Dovreste trovarlo abbastanza facilmente in rete (sono circa 10-15 pagine), io l’ho letto dalla raccolta dei premi Hugo 1963-1970 commentata da Isaac Asimov. Vi ricordo che il racconto è del 1968.
In italiano esiste sia in un’edizione del 1972 dal titolo Il computer sotto il mondo, che in una seconda edizione del 1978 intitolata Non ho bocca e devo urlare.
Il racconto presenta lo stesso contesto del gioco, ma è per forza di cose più sintetico. Nella versione digitale c’è molto più tempo per ricamare sulle vite dei personaggi aggiungendo molti elementi. Ci sono alcune differenze anche sostanziali, ma non così determinanti ai fini della storia e dell’atmosfera generale.
Se vi piace la fantascienza e non conoscete questo racconto, vi consiglio di recuperarlo. Tra l’altro Harlan Ellison ha scritto anche altri racconti decisamente famosi, come Pentiti Arlecchino! Disse l’uomo del tic-tac, ed ha vinto il premio Hugo 3 volte per il miglior racconto e 4 volte per il miglior racconto breve (una proprio con I Have No Mouth, and I Must Scream).
Buona lettura, e buon gioco!
Commenti
2 risposte a “I Have No Mouth, and I Must Scream”
mi ricordo ancora della recensione su Zeta e di Francesco d’estate che ce li sbomballava co sto gioco… ^_^
Ma dai! Non mi ricordavo assolutamente, ma ne avevo sentito parlare più volte in tempi recenti e alla fine ho trovato il tempo di giocarlo :)