Approfittando di un weekend lungo e del bel tempo abbiamo deciso di fare un giro in Toscana includendo una notte fuori, partendo da Firenze e andando verso sud fino alla provincia di Grosseto e al monte Amiata.
Le distanze non sono enormi, ma ci vogliono circa 2h per arrivare sull’Amiata senza soste e senza deviazioni, quindi abbiamo preferito prenotare una notte in zona e prendercela con calma per esplorare i tanti paesi che ci sono sulla strada.
Questo non è un diario di viaggio, ma ho raccolto un po’ di suggerimenti che potrebbero tornarti utili se vuoi scoprire queste zone della Toscana.
Giorno 1: Siena, Bagno Vignoni e Abbadia San Salvatore
Da Firenze a Siena
Era da un po’ di tempo che volevo tornare a Siena, ed è stata la prima tappa del viaggio. Partendo la mattina da Firenze, un giro in piazza del Campo è d’obbligo e ci si arriva facilmente in un’ora.
Per parcheggiare a Siena il consiglio è di arrivare in zona stadio: se non trovi posto puoi guardare nelle strade limitrofe al viale Vittorio Veneto e al Viale dello Stadio.
Da lì è possibile fare una breve passeggiata fino alla vicina Basilica Cateriniana di San Domenico: l’ingresso è gratuito, ci sono degli affreschi interessanti sia nella chiesa che nella sagrestia restaurata. La basilica prende il nome ovviamente da S.Caterina: all’interno ci sono anche le sue reliquie. Dall’esterno della basilica c’è anche un bellissimo panorama sulla città, con vista sul Duomo di Siena.
Per arrivare in centro ci sono due possibilità:
- scendere da Costa Sant’Antonio e poi risalire fino a trovarvi a due passi da Piazza del Campo
- fare un giro leggermente più largo ma con meno dislivello, passano da via della Sapienza e via delle Terme
Il consiglio è di fare una strada all’andata e una al ritorno, magari fermandosi al Santuario della Casa di Santa Caterina proprio alla fine della discesa di Costa Sant’Antonio.
Scegliere cosa vedere nel centro di Siena è facile: un giro in piazza del Campo, una passeggiata fino al Duomo, schivando i tanti turisti e mangiando un piatto di pici.
Da Siena al Monte Amiata
Questa è la parte più bella e più variabile del viaggio. Noi dovevamo andare ad Abbadia San Salvatore per vedere il Parco Museo Minerario, e guardando l’itinerario sul navigatore abbiamo deciso di fare una sosta a Bagno Vignoni che era sulla strada.
Facendo lo stesso percorso per arrivare nella zona del monte Amiata sono tanti i paesi interessanti. Non solo i comuni che fanno parte dell’Unione dei Comuni del Monte Amiata, ma anche i paesi più piccoli che ci sono lungo la strada. Tanti paesi interessanti come Montalcino per chi ama il vino, ma anche molte soste ricche di acque termali come Petriolo o Bagno Vignoni.
A Bagno Vignoni c’è la famosa peschiera di acqua termale, e potete arrivarci con un comodo sentiero che la collega al parcheggio fuori dal centro del paese. A meno che non vogliate fermarvi a mangiare qualcosa, potete tranquillamente dedicare un’oretta scarsa a questa sosta con tempo in abbondanza per qualche foto.
Parco Museo Minerario di Abbadia San Salvatore
Questa è stata la sorpresa del viaggio: ad Abbadia San Salvatore c’è un bellissimo museo dedicato ad una delle più grandi miniere del mondo in cui si estraeva il mercurio. Più precisamente qui si estraeva il cinabro, da cui si è ricavato il mercurio fino alla chiusura avvenuta alla fine degli anni ’70.
La miniera più grande del mondo si trova ad Almadén, in Spagna.
Prenotando in anticipo abbiamo potuto fare un giro molto interessante nel museo, nei resti dello stabilimento, e anche in un tunnel sotterraneo con tanto di trenino. Molto brave le guide, che pur essendo poche per il numero di persone presenti fanno del loro meglio per rispondere alle domande e alle curiosità.
Sito ufficiale: Parco Museo Minerario
Meglio scrivere o chiamare prima per prenotare la visita.
Da lì siamo andati dalle parti di Arcidosso, dove abbiamo cenato benissimo a La Brusta. Se vi fermate lì, non perdetevi la birra artigianale Bastarda Rossa, del birrificio dell’Amiata.
Per la notte potreste valutare di dormire in zona all’agriturismo Castello delle Fornaci.
Giorno 2: Arcidosso, Santa Fiora e il Giardino di Daniel Spoerri
Arcidosso è un bel centro, attivo in tutte le stagioni perché ci sono molti sentieri da percorrere in estate ed è a due passi dal Monte Amiata per andare a sciare in inverno.
Santa Fiora
Per il secondo giorno il consiglio è di fare un giro a Santa Fiora, nominato tra i borghi più belli d’Italia. Anche qui c’è una peschiera: la cosa interessante è che viene riempita dal Fiora che qui ha la sorgente, pur non essendo ad una grande altitudine. Il monte Amiata infatti è di origine vulcanica e buona parte della roccia di cui è costituito è porosa. Per questo motivo l’acqua filtra attraverso la montagna ed esce più in basso dove incontra gli strati di suolo impermeabili.
Accanto alla peschiera di Santa Fiora c’è la piccola chiesa della Madonna della Neve, che è piccola e non particolarmente ben tenuta, ma ha una parte del pavimento di vetro in modo da poter vedere il fiume che scorre ed entra nella peschiera.
Il Giardino di Daniel Spoerri
Tornando verso nord, a meno di mezzora da Arcidosso c’è il giardino di Daniel Spoerri, un parco artistico ricco di opere d’arte (oltre 100) che è visitabile tutto l’anno. In inverno le aperture sono solo i weekend o durante le feste, mentre da aprile a ottobre è sempre aperto.
È un bel posto per una passeggiata in mezzo alla natura: ci sono tante opere di arte contemporanea, non solo di Daniel Spoerri ma anche di altri artisti. Alcune sono enormi e svettano sulle colline circostanti, altre sono più piccole, ma comunque affascinanti.
I bambini non pagano fino a 8 anni, il biglietto per gli adulti nel momento in cui scrivo è di 12 euro.
Ritorno a casa
Non ci siamo fermati lungo il tragitto del ritorno, ma anche qui c’è la possibilità di trovare delle belle soste lungo la strada verso Firenze.
Link utili per mangiare e bere
Ristorante il Vicolo – Siena: ottimi gli gnocchi del palio
Osteria Bruschetteria da Sira e Remino – San Gusmè (SI)
La Brusta – Arcidosso (GR): uno dei migliori brasati di cinghiale mai mangiati
La Locanda del Mulino – Pienza (SI)
Lo Chalet Amiata – Castel del Piano (GR): sulla vetta del Monte Amiata