Siamo arrivati nella penisola di Coromandel dopo un viaggio discretamente lungo da Paihia. Dovevamo arrivare a Pauanui, sul lato est della penisola, e ne abbiamo approfittato per fare il giro della costa passando per i vari punti panoramici.
La penisola prende il nome dalla nave che gli inglesi usavano da queste parti per caricare gli alberi abbattuti, i grandi Kauri che ora sono patrimonio nazionale. Il paese omonimo, Coromandel, non offre molto, ma la strada per arrivarci lungo la costa ovest è uno spettacolo: tornanti e curve al livello del mare, con gli alberi che formano gallerie naturali attraverso cui passare e innumerevoli baie da attraversare. Proseguendo lungo la costa est i panorami mozzafiato continuano: la strada si inerpica sulle colline e le curve non mancano, ma su ogni vetta c’è un nuovo punto panoramico da scoprire. Non c’è da stupirsi che la strada che abbiamo percorso richieda almeno 3 ore senza contare le soste: i chilometri non sono molti ma difficilmente riuscirete a toccare il limite di 100km/h.
Ci sono anche delle statali che tagliano la penisola, come la 309, ma evitatele. Sono strade sterrate percorribili agilmente solo con un fuoristrada e molto probabilmente prendendo una macchina a noleggio non avreste nemmeno la copertura assicurativa per percorrerle.
Il primo giorno siamo arrivati a Pauanui, dove avevamo il motel: un paesino composto solo da case estive, che nella stagione invernale è praticamente deserto. Il proprietario del motel è stato particolarmente gentile e ci ha dato varie indicazioni, ma Pauanui non ha che un piccolo supermercato, un ristorante ed un bar. In compenso ha una lunga spiaggia con le conchiglie più grandi mai viste in Nuova Zelanda.
L’intera giornata seguente l’abbiamo dedicata ad esplorare meglio un punto particolare della costa, a circa 30 minuti di auto verso nord. Seguendo le indicazioni per Hot Water Beach ci sono infatti due punti da non perdere.
Hot Water Beach è una spiaggia dove durante la bassa marea diventano accessibili delle sorgenti di acqua calda appena sotto la sabbia. L’acqua è intorno ai 60 gradi, e informandosi sull’ora della bassa marea è sufficiente andare lì circa un’ora prima per trovare il punto ideale dove scavare. Armati di pala (il negozio fronte mare le affitta per due ore), ci siamo scavati la nostra piscina privata di acqua termale, costruendo con la sabbia un muro per tenere fuori l’acqua fredda del mare. Un’esperienza unica, che è assolutamente da provare. Inizialmente eravamo titubanti visto il clima non proprio estivo, ma dopo aver sentito la temperatura dell’acqua (bollente!) ci siamo decisi.
Un particolare a cui fare attenzione è il punto in cui scavare: c’erano turisti che scavavano un po’ ovunque sperando di trovare l’acqua sulfurea… non funziona così! Camminando sulla spiaggia ci sono solo due o tre zone abbastanza estese dove è possibile vedere delle bolle che escono dalla sabbia. Se fa freddo come nel nostro caso è facile notare direttamente il fumo dell’acqua bollente che arriva in superficie: è lì il punto migliore dove scavare!
Fondamentale sapere anche l’ora della bassa marea: per noi era alle 14.45, e già dalle 13 c’era gente che scavava in un punto. Quando siamo andati via verso le 15.30 il mare stava risalendo, quindi non è moltissimo il tempo a disposizione.
L’altro posto da visitare in questa zona è Cathedral Cove: una parte di costa raggiungibile con una camminata di circa 40 minuti. Arrivati al livello del mare ci sono due spiagge collegate da un maestoso passaggio nella roccia lungo diversi metri e alto altrettanto, con vari scogli erosi dal mare tutti intorno. Un punto faticoso da raggiungere, ma che merita di essere visto. È possibile anche arrivarci via mare, ma non so darvi molte informazioni sui tour esistenti. Lì accanto ci sono anche altre due spiagge raggiungibili aggiungendo qualche minuto di cammino: Stingray Bay che ha un’acqua splendida e Gemstone Bay che è un ottimo punto dove fare snorkeling.
La penisola di Coromandel ci è piaciuta davvero: percorrendone le strade si trovano panorami mozzafiato e le spiagge sono da sogno. Hot Water Beach poi è una meta imperdibile: mettete insieme tutti questi elementi ed avrete una tappa obbligata per il vostro viaggio in Nuova Zelanda.