Scrivo la recensione di Che – Guerriglia dopo aver parlato della prima parte, Che – L’argentino, per avvisare chi è interessato a vederlo che c’è sicuramente di meglio in giro.
Purtroppo è così: se il primo film-documentario era interessante e ben realizzato, con frequenti riferimenti storici e flashback, non si può dire altrettanto del secondo.
Che – Guerriglia parla della caduta del Che dopo la vittoria a Cuba: racconta il suo tentativo di ottenere gli stessi risultati in Bolivia con l’aiuto di alcuni fedeli compagni e dei contadini locali, che finiranno per decretare la sua morte tradendolo.
Steven Soderbergh racconta la vicenda cercando di restare sempre fedele al libro “Diario del Che in Bolivia”, ma se la fotografia merita, non riesco a trovare niente da salvare in tutto il resto. Forse giusto qualcosa della colonna sonora.
Il risultato è mortalmente noioso, tanto che viene da chiedersi se davvero ci fosse bisogno di suddividerlo in due parti, visto che in questa seconda non succede praticamente niente per un’ora e mezza (su due ore circa di film). Un peccato, perchè dalla storia di Che Guevara poteva uscire un bel lavoro: si salva solo Che – L’argentino, che comunque consiglio.
Una nota finale sul trailer, totalmente bugiardo: guardandolo sembra che il film di Soderbergh sia quasi un action movie in stile Rambo. Ovviamente non è così, non fatevi ingannare.
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