Partiti da Kyoto, siamo arrivati a Tokyo dopo circa 3 ore di viaggio sempre grazie allo Shinkansen. Il JR pass si è rivelato veramente utile per gli spostamenti, e l’abbiamo utilizzato anche il giorno seguente per muoverci in città.
A Tokyo ci siamo ritrovati in un mondo totalmente diverso e caotico rispetto a quello vissuto nei giorni precedenti. Non che le altre città fossero poco affollate, ma qui siamo decisamente su un altro livello.
Spostarsi a Tokyo significa trovarsi praticamente sempre in un fiume di gente che cammina a passo spedito da una metro all’altra. Ci sono gli orari di punta, ma le zone più affollate e le stazioni più grandi sono perennemente attraversate da migliaia di persone, a qualsiasi ora.
Noi siamo arrivati a ora di pranzo, abbiamo lasciato le valigie in hotel ed abbiamo deciso di fare un giro in attesa di avere la camera.
Tra parentesi, l’hotel Tokyu Stay Nishi-Shinjuku non è niente male: certo il più caro tra tutti quelli che abbiamo provato, ma visti i prezzi degli altri alberghi a Tokyo era decisamente affrontabile (circa 90€ a notte per una doppia con il solito letto largo 140cm invece di 160cm).
Abbiamo fatto due passi a Shinjuku, poi abbiamo preso la metro JR fino ad Akihibara, e siamo stati travolti dal caos! Un mare di gente, considerando anche che era sabato pomeriggio, ci ha disorientato talmente tanto che abbiamo girato a caso per un paio d’ore senza una particolare meta.
La sera però abbiamo concluso la giornata in bellezza con una fantastica cena in un ristorante giapponese. Dovevamo incontrare degli amici di Ilaria che ci hanno portati in un posto davvero bello (al quinto piano di un palazzo non ben identificato a Shinjuku), dove abbiamo mangiato un’infinità di piatti tipici con una cameriera in kimono dedicata esclusivamente al nostro tavolo.
C’era anche in questo caso la pentola con l’acqua bollente a centro tavola: stessa preparazione della cena fatta il primo giorno a Osaka a casa Miura. Questa volta però abbiamo mangiato una sorta di carpaccio di carne, immerso per pochi secondi nella pentola e accompagnato con verdure, funghi e alghe. Abbiamo provato anche una specie di Udon dalla forma di fettuccine (non i classici spaghetti), oltre ad una buona birra locale. Esperienza unica anche in questo caso, la cena che ci avevano organizzato è stata davvero bella.
Tornati all’hotel stanchissimi, il giorno dopo nonostante il meteo avverso siamo andati a Nikko: una cittadina in collina (500m di altitudine) a circa 2 ore da Tokyo, che qui è considerato un paese di montagna. Faceva effettivamente freddo, ma per fortuna non abbiamo trovato pioggia.
Cosa c’è da vedere a Nikko? Una serie di templi, un bel bosco dove fare delle camminate, la strada alberata più lunga del mondo (mi pare 37km) e per noi anche i colori dell’autunno finalmente in tutto il loro splendore.
Essendo più a nord c’erano già molti alberi rossi, e questo ha compensato il troppo verde ancora presente a Hiroshima e Kyoto.
Nella zona dei templi ci sono molti altari significativi per i giapponesi, che fanno la coda per pregare: occhio a non seguirli, potete tranquillamente superarli per fare il vostro giro da turisti occidentali.
Andando a Nikko dovrete dedicare alla gita almeno una giornata intera: le cose da vedere non mancano e da Tokyo il viaggio non è brevissimo. La zona dei templi inoltre è a circa 20 min a piedi dalla stazione: valutate se prendere il bus che fa da navetta in modo da risparmiare tempo prezioso.
Tornati a Tokyo a ora di cena siamo andati a morire in hotel per un meritato riposo, dichiarando ormai scaduto il JR pass e pronti a visitare con le altre due linee della metro le zone più importanti della città negli ultimi giorni di vacanza.