Antichamber è un puzzle game in soggettiva veramente diabolico. Farà di tutto per portarvi fuori dalla vostra comfort zone, per poi deridervi ma anche ricompensarvi.
Non esiste niente di simile: c’è chi lo paragona a Portal, ma i due titoli hanno in comune giusto la visuale in soggettiva. Per il resto sono due cose diverse: Antichamber è molto più… destabilizzante.
Vi troverete ad affrontare una serie di stanze ed enigmi in una sorta di labirinto, in cerca di una via d’uscita. La natura del gioco fa sì che non ci sia una sequenza esatta per risolverlo: certi ostacoli potranno essere superati solo dopo aver ottenuto determinati oggetti, ma per il resto sarete liberi di vagare, stupirvi e arrabbiarvi con chi ha ideato il gioco.
È proprio l’assurdità degli enigmi la forza di Antichamber: penserete di andare a sinistra e invece starete andando a destra, vi troverete a cadere dentro pozzi infiniti, chiedendovi il significato di simboli e frasi, per poi sorridere amaramente davanti a soluzioni inaspettate.
La mia esperienza è durata un paio di giorni: non ho scoperto tutti i segreti anche se mi sono divertito a trovarne alcuni. Il backlog di giochi ancora inesplorati mi ha fatto puntare verso l’uscita senza tergiversare troppo, ma arrivarci è stata una bella sfida.
Lo trovate su Steam, periodicamente in offerta al prezzo di qualche euro.