To the moon è un gioco di qualche anno fa, nominato Best Indie RPG nel 2011. Si tratta di una visual novel, dove la storia ha la parte principale ed il gioco passa in secondo piano. Escludendo gli spostamenti dei personaggi principali e qualche puzzle game ripetitivo che ogni tanto dovrete risolvere, non ci sono dei veri ostacoli alla narrazione.
Il vero obiettivo dell’autore è quello di raccontare una storia in maniera più interattiva rispetto ad un film: più o meno la stessa cosa che avevo avuto modo di sperimentare giocando a Gone Home.
La vera differenza la fa la prospettiva: se in Gone Home la visuale in soggettiva permetteva meglio di immedesimarsi nella protagonista, qui non è esattamente la stessa cosa.
Se dopo questa premessa non siete ancora scappati, ci sono buone possibilità che il titolo possa piacervi. La storia infatti è molto ben scritta, e non vi rivelerò niente di rilevante per non rovinarvi la sorpresa. Si parla di amore e malattia, arrivando a trattare temi come la sindrome di Asperger: probabilmente To the moon è l’unico gioco dedicato all’argomento.
I personaggi sono ben caratterizzati, ed i temi più drammatici della storia vengono affrontati nel modo giusto, senza mai scadere nel banale e con buone dosi di ironia. Durante i 3 atti della narrazione vi troverete a fare il tifo per i protagonisti, simpatizzando per la rossa River e cercando di capire quali segreti siano rimasti sepolti nel passato.
Una bella storia che vi terrà occupati per 3-4 ore: se trovate il gioco in offerta dategli una seria possibilità.
Change one thing, fulfill one wish.